Sean Connery, niente soldi per il figlio
Niente soldi da papà per il figlio d’arte Jason Connery. Lo ha rivelato l’ex moglie del celebre attore, Diane Cilento. Secondo la sua testimonianza, il rapporto tra padre e figlio in casa Connery è sempre stato piuttosto burrascoso. “Una volta – racconta la donna – Sean accusò Jason di aver ottenuto la parte in un film soltanto grazie al cognome che porta. In risposta a questa provocazione, Jason minacciò di cambiare nome e Sean disse che se avesse fatto una cosa del genere, lo avrebbe ucciso”.
Riguardo alla decisione di non finanziare la carriera del figlio, ci va giù pesante con l’ex marito: “Conosco fin troppo bene il suo attaccamento al denaro. Dopo il divorzio (avvenuto nel 1973, ndr), vendemmo la casa, dividendoci il ricavato, ma quella fu l’unica somma che ottenni da lui”.
Il prossimo 25 agosto in occasione del suo 78esimo compleanno uscirà nelle librerie l’autobiografia di Sir Sean, dal titolo ‘Essere uno scozzese’. Nel libro Connery parla della Scozia come nazione e ricorda la povertà patita nei suoi primi anni di vita. Lo 007 più famoso del mondo ha vissuto infatti con la famiglia nella zona industriale di Edimburgo, in un piccolo appartamento senza servizi igienici tanto che era costretto ad andare nei bagni pubblici. Non solo il piccolo Sean ha dovuto abbandonare la scuola all’età di 13 anni per mettersi a lavorare. Prima di vestire i panni dell’agente segreto in quel ‘Licenza di uccidere’ che nel 1962 lo consacrò definitivamente come star del cinema, Sean Connery faceva il fattorino in una latteria della capitale scozzese, guadagnando appena una sterlina a settimana. Lavori a cui alternava impieghi saltuari come la consegna dei giornali a domicilio, il camionista, l’operaio e perfino il lucidatore di bare.