La stanza del figlio, di Nanni Moretti
Dramma familiare che parla del dolore devastante che provoca la perdita di un figlio.
Quella di Giovanni (interpretato dallo stesso Moretti) è una famiglia come tante altre: una moglie, due figli, un maschio, Andrea, ed una femmina, Irene. Vivono ad Ancona, dove Giovanni lavora come psicoanalista, comprensivo ed insieme distaccato, come il suo compito gli impone.
Ma la vita serena e normale della famiglia viene sconvolta dall’improvvisa morte di Andrea, avvenuta durante un’immersione in mare che gli provoca un’embolia.
I genitori e la sorella, sconvolti, si rivelano incapaci di gestire ed elaborare il dolore, che, troppo grande, li sommerge e li travolge. Giovanni e sua moglie sono annientati, quasi come se non percepissero nemmeno più la loro stessa esistenza, ed Irene cerca una valvola di sfogo nella rabbia, nell’irascibilità e nell’intrattabilità.
Quando ormai tutti i membri della famiglia sembrano essere alla deriva, ognuno chiuso in sè, arriva un’ancora di salvezza inaspettata: è una lettera per Andrea. L’ha scritta una certa Arianna, che scrive al ragazzo di essersi innamorata di lui, in un solo giorno trascorso assieme.
E Arianna fa il miracolo: Giovanni, Paola ed Irene riescono a smuovere i propri cuori da dove li avevano chiusi, e piano piano, con l’amore, riescono ad elaborare il lutto. Insieme, come una famiglia.
bellissimo la stanza del figlio, che meraviglia! io ieri ho rivisto aprile e ci ho ritrovato cose molto attuali…purtroppo…
bt