Joshua, di George Ratliff
Thriller psicologico che riprende il filone inquietante della finta innocenza dell’infanzia.
Il “Joshua” del titolo è il figlio primogenito di una coppia newyorkese benestante. Quando arriva una sorellina, la piccola Lily, Joshua non mostra un particolare entusiasmo, al contrario naturalmente del resto della famiglia.
Nulla di strano ci sarebbe in un po’ di gelosia fraterna in un bambino di nove anni, se non fosse che, celata dietro un comportamento educato e rispettoso, nasce in lui la voglia di liberarsi della neonata.
Il regista riprende una classica figura del cinema thriller e horror (“God send” e “Omen – Il presagio” per esempio), cercando però di concentrarsi più sull’aspetto psicologico e sulle dinamiche comportamentali che animano il contesto familiare, senza però riuscire a sfuggire a numerosi clichè.