Fumo, Holliwood: industria tabacco pagava le star
Cinema e tabacco, un binomio classico dei tempi d’oro del cinema hollywoodiano ha svelato i suoi segreti. Sembra, infatti, che l’industria delle ‘bionde’ abbia versato fior di quattrini ai divi degli anni ‘30, ‘40 e ‘50 del Novecento, per promuovere le sigarette nei loro film.
Maliarde dallo sguardo assassino nascoste dietro un velo di fumo, avventurieri irresistibili dal sorriso strafottente, armati dell’immancabile sigaretta. Ma non per caso, o per esigenze di copione. Documenti segretissimi, svelati dopo l’approvazione delle leggi antifumo, rivelano le dimensioni del rapporto storico tra cinema e tabacco. Solo per farsi un’idea basti pensare che una ditta avrebbe versato oltre 3 milioni di dollari in un anno (1937) alle stelle dell’epoca, spiegano i ricercatori dell’Università della California di San Francisco, autori di uno studio pubblicato online su ‘Tobacco Control’ e sostenuto dal National Cancer Institute americano.
Al centro degli accordi segreti i classici del cinema ancora oggi sotto accusa perché – secondo i ricercatori – attraverso immagini celeberrime promuovono tuttora il fumo.
Le scene potenti, come quelle fumose dei classici tipo ‘Casablanca’, accusano gli studiosi, “perpetuano la pubblicata tolleranza” nei confronti del fumo sul grande schermo, “come negli anni ‘30, – e sottolineano – oggi nulla impedisce all’industria del tabacco di influenzare quella cinematografica in diversi modi.”
Virtualmente, spiega il team diretto da Stanton Glantz del Center for Tobacco Control Research and Education dell’ateneo Usa, tutti i grandi nomi del cinema degli anni d’oro erano coinvolti in un sistema di pagamenti per la promozione delle sigarette. Gli studiosi hanno ottenuto i contratti siglati all’epoca da aziende e attori, per pubblicizzare specifiche marche di sigarette e hanno calcolato l’entità delle somme versate nelle tasche dei divi.
E se le immagini di molte pellicole, riviste oggi con occhio critico, lasciano pensare e danno adito ai sospetti, le carte parlano chiaro. Uno dei documenti chiave scoperti dai ricercatori è, infatti, la lista dei pagamenti effettuati in un solo anno (la stagione 1937-38) da American Tobacco, azienda produttrice delle Lucky Strike. Stelle del calibro di Carole Lombard, Barbara Stanwyck e Myrna Loy hanno portato a casa 10.000 dollari a testa, l’equivalente di quasi 150.000 dollari di oggi, solo per ‘appoggiare’ la marca di sigarette. Proprio come Clarke Gable, Gary Cooper, Robert Taylor e Spencer Tracy. Un po’ meno, appena 3.000 dollari (43.975 dollari di oggi), per Henry Fonda, e ancora meno per Gloria Swanson, che si è dovuta accontentare di 1.500 dollari (quasi 22.000 dollari di oggi). “ L’industria del tabacco usava Hollywood per vendere i suoi brand – sostiene Robert Jackler, docente di otorinolaringoiatria della Stanford University School of Medicine – e rassicurare il pubblico che il fumo non era pericoloso”. Non a caso nei film dell’epoca medici, infermiere, atleti e perfino Babbo Natale sono comparsi con una sigaretta in bocca.
E se le immagini di molte pellicole, riviste oggi con occhio critico, lasciano pensare e danno adito ai sospetti, le carte parlano chiaro. Uno dei documenti chiave scoperti dai ricercatori è, infatti, la lista dei pagamenti effettuati in un solo anno (la stagione 1937-38) da American Tobacco, azienda produttrice delle Lucky Strike.