Clooney e Pitt “idioti” per i fratelli Coen
Belli, bravi e terribilmente idioti. Ma per i fratelli Coen si fa questo ed altro. E così se George Clooney con ‘Burn After Reading’ completa la sua “personale trilogia dell’idiota”, per Brad Pitt si tratta della prima volta.
“Avete qualche problema con gli idioti? – chiede dopo l’ennesima domanda sull’argomento Ethan Coen -. Fate presente che è una questione molto delicata, soprattutto in un paese ad alto tasso demografico come gli Stati Uniti”.
Premiati solo qualche mese fa con l’Oscar per ‘Non è un paese per vecchi’, Joel ed Ethan Coen tornano al divertissment d’autore con ‘Burn After Reading – A prova di spia’, film d’apertura e anteprima mondiale (Fuori Concorso) a Venezia65, spy-comedy corale interpretata anche da John Malkovich, Tilda Swinton e Frances McDormand, altra habitué nei loro lavori nonché moglie di Joel.
Un ex agente della CIA (Malkovich), l’amante sessuomane e paranoico (Clooney) della moglie algida e severa (Swinton) e due dipendenti di una palestra alla periferia di Washington (McDormand e Pitt): il ritrovamento di un CD con dati sensibili riguardanti le memorie del primo di loro li unirà in un vortice di ricatti e sospetti con tragico epilogo.
“E’ la terza volta che i fratelli Coen mi chiamano per un loro film – dice Clooney – dopo ‘Fratello, dove sei?’ e ‘Prima ti sposo, poi ti rovino’: di nuovo per interpretare un personaggio a dir poco scemotto e per completare quella che ormai considero la mia personale ‘trilogia dell’idiota’”.
Nel film, in un’unica scena che lascia un segno ben più che evidente…, ritrova il suo collega/amico Brad Pitt, alla sua prima collaborazione con i Coen.
“Quando mi hanno chiamato per propormi la parte – racconta l’attore, dopo aver rassicurato alcuni tra i giornalisti ansiosi per la salute dei neonati gemellini… – ho accettato immediatamente. Dopo aver letto la sceneggiatura, invece, non capivo più se dovessi sentirmi onorato o meno per la parte che mi avevano assegnato, un personal trainer con l’I-Pod sempre acceso, tracannatore di bibite energetiche e dall’intelligenza non proprio sopraffina, poi mi hanno detto che come per gli altri avevano scritto il personaggio pensando direttamente a me e allora mi sono tranquillizzato…”.
Nessuna improvvisazione, nessun salto sopra le righe di una sceneggiatura già di per sé calibrata sulle qualità degli interpreti: “Il fatto che possa sembrare ci sia stata improvvisazione da parte di noi attori credo sia da considerarsi solo come complimento per Joel ed Ethan”, dice Tilda Swinton, a cui fa eco l’esperienza della McDormand: “Improvvisazione? Con loro non è assolutamente possibile, sono due tiranni!”. Da Venezia a Denver, in Colorado, dove in questi giorni si sta svolgendo la convention dei democratici di Obama per le prossime presidenziali USA: “Siamo contenti di essere qui, alle convention politiche è giusto che le star siano i politici”, dicono Clooney e Pitt, ottimisti per i “segnali di cambiamento che arrivano dal nostro Paese”.