A Torino la storia dell’Italgas attraverso filmati cinematografici e letteratura
Un’iniziativa molto preziosa e istruttiva dal punto di vista storico e letterario realizzata dall’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa si offrirà il 22 settembre a Torino: Italgas -Torino mette in rete l’energia per l’Italia. Si tratta di una serie di filmati, cortometraggi, documentari attraverso i quali si snoderà la storia dell’azienda torinese dell’Italgas, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’università di Torino da essa ospitata.
L’evento avrà luogo dalle 14.30 al Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena,
presso le sale 300 e 301. Nello stesso tempo si parirà anche uno spazio letterario dedicato a tutti quegli scrittori e intellettuali piemontesi del ‘900 che hanno dedicato una parte dei loro testi al cinema e alle sceneggiature.
L’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa presenta le rassegne cinematografiche:
Filmare il lavoro: cent’anni di industria in Piemonte e Scrivere per le immagini: gli scrittori torinesi e il cinema
Sabato 22 settembre, ore 14,30
Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena
Presso le sale 300 e 301
Per l’inaugurazione della nuova sede dell’Università di Torino, nell’area che storicamente ospitava la sede dell’Italgas, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa ha realizzato Italgas- Torino mette in rete l’energia per l’Italia (5’), una rapidissima carrellata sulla storia della storica azienda torinese, che parte dagli anni Venti –con un divertente cartone animato sui benefici delle “”cucine a gas” – per arrivare agli anni Settanta, con gli spot sull’introduzione del metano nelle città italiane.
Italgas – Torino mette in rete l’energia per l’Italia introduce una breve rassegna di film realizzati dall’industria piemontese nel “secolo del lavoro”: il Novecento.
Le officine della Fiat (Fiat, 7’30”, 1911), regia di Luca Comerio
La fabbricazione dei cappelli Borsalino (Borsalino, 17’, 1913)
Economia e sicurezza (Italgas, 4′, 1929)
L’industria degli esplosivi (Montecatini, estratti, 1929)
Sotto i tuoi occhi (Fiat, 5’, 1931)
The Vermouth of Torino (Martini&Rossi, 12’, 1933)
I nuovi stabilimenti Fiat Mirafiori (Fiat, 15’, 1941), regia di Mario Gromo, musica di Giorgio Ghedini
Incontro con l’Olivetti (Olivetti, 23′, 1950), regia di Giorgio Ferroni, commento di Franco Fortini.
Invito a Torino (3’, 1953)
Opere sociali Fiat (Fiat, 9’, 1957)
La diga di Koka (Recchi, estratti, 1960)
Il Quartetto Cetra (Edison, 2’ 20”, 1962-1963), regia di Attilio Vassallo
Diario della Enrico Fermi (Enea, estratti, 1964), regia di Walter Locatelli, commento di Arnoldo Foà
Vita al castello (Edison, 2’ 20”, 1964), regia di Attilio Vassallo
Biografia di un aereo (Avio, estratti, 1965), regia di Ansano Giannarelli e Pietro Nelli.
Dino e i Kings (Edison, 2’ 18”, 1965), regia di Attilio Vassallo
Spot Aurora (Aurora, 30’’, 1969)
Penna Aurora per uomo (Aurora, 41’’, 1969)
La volpe Lea (Edison, 2’ 12”, 1970-1971)
In parallelo, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, in collaborazione con l’Università di Torino, propone anche una rapida panoramica sulla presenza degli intellettuali piemontesi nel cinema: da Mario Soldati a Carlo Levi, da Giovanni Arpino a Italo Calvino.
Chi è Dio? di Mario Soldati, sceneggiatura di Cesare Zavattini e Diego Fabbri (Italia, 1948, 10’45’’)
Il grido della terra di Duilio Coletti, sceneggiatura di Carlo Levi, Alessandro Fersen, Giorgio Prosperi e Lewis L. Glitter (Italia, 1948, 90’)
Il canto del polistirene di Alain Resnais, testo di Italo Calvino (Francia, 1958, versione italiana del 1985, 12’)
Renzo e Luciana (episodio di Boccaccio ’70) di Mario Monicelli, sceneggiatura di Italo Calvino, Giovanni Arpino e Suso Cecchi D’Amico (Italia, 1961)
La città di Pavese di Massimo Mida, soggetto di Italo Calvino e Massimo Mida, testo di Italo Calvino, (Italia, 1960, 14’ 50”)
La donna della domenica di Luigi Comencini, sceneggiatura di Age e Scarpelli (Italia, 1975, 105’)
La strada di Primo Levi di Davide Ferrario, sceneggiatura di D. Ferrario e Marco Belpoliti (Italia, 2006, 92’)
All’interno di questa rassegna non poteva mancare un omaggio a Cesare Pavese, con la proiezione di La città di Pavese (1960, 14’ 50”), di Massimo Mida. Il cortometraggio, scritto da Italo Calvino, ci accompagna lungo le strade della città che Pavese ha amato e raccontato, Torino. Dalla ferrovia animata dall’arrivo degli operai, alla periferia in continua trasformazione, dove i bambini giocano tra le impalcature delle nuove case in costruzione.