Stay Alive, di William Brent Bell
Film dell’orrore che ha in sè tutte le peculiarità dell’horror movie per teenager: un gruppo di ragazzi viene perseguitato da una forza oscura e maligna che li vuole massacrare.
Fin qui nulla di nuovo. L’elemento più innovativo della pellicola, che comunque non si stacca dalla linea madre, è il personaggio maligno. La sceneggiatura propone infatti una signora del male realmente esistita, le cui gesta fanno davvero rabbrividire, specie se si pensa che in questo caso si parla di fatti accaduti realmente. Parliamo di Erzsebet Bathory, nobildonna ungherese che nel XVII secolo si macchiò di crimini orrendi, perpetrati a scapito di giovani donne, torturate e massacrate.
Lo spirito della Contessa sanguinaria viene rievocata da alcuni ragazzi che si accingono a giocare ad uno strano videogioco intitolato “Stay Alive”, basato proprio sulla vita della contessa. I giovani si rendono presto conto che chi muore nel videogioco muore anche nella vita reale, subendo la stessa sorte dell’alter ego virtuale. L’unico modo per salvarsi è arrivare alla fine del gioco, riuscendo, naturalmente, a “restare vivi”.