Galleria Borghese: Correggio e l’antico
Dal 22 maggio la Galleria Borghese di Roma propone la prima grande monografica su uno dei maestri indiscussi del Rinascimento: il Correggio.
Se, da parte dei contemporanei, il riconoscimento di Correggio come grande figura del Rinascimento al pari di Michelangelo e Raffaello fu immediato, la fama postuma del pittore emiliano non ha saputo, nonostante il favore della critica, eguagliare quella dei due grandi toscani. La ragione è forse da ricercarsi nel fatto che Correggio non lavorò mai a Roma, vero palcoscenico artistico del Cinquecento, bensì nella provincia da dove, tuttavia, fu capace di conquistare committenti raffinati come gli Este e i Gonzaga.
Eppure, si può pensare ad un contatto fra l’emiliano e Roma? E in che termini?
Da questa domanda muove “Correggio e l’antico” e dagli indizi sulla “romanità” delle opere del pittore. Una romanità che ha fatto supporre un viaggio nella capitale, mai confermato dai documenti eppure leggibile in filigrana nella capacità correggesca di intessere un rapporto vivo e fecondo con la classicità e l’antico.
La mostra, curata da Anna Coliva, propone oltre 20 opere provenienti dalla Galleria Borghese, dal Kunsthistorisches di Vienna, dal Louvre, dalla National Gallery di Londra e da molte altre istituzioni museali internazionali. Una selezione di capolavori che dialogano con la statuaria antica, evidenziando un percorso artistico di ampio respiro, capace di appropriarsi di queste fonti ideali con l’immediatezza e la disinvoltura che contraddistinguono solo i grandi maestri.
Correggio e l’antico
22 maggio – 14 settembre 2008
Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma
Didascalie immagini:
1. Correggio
Danae, 1531-32
olio su tela
161×191 cm.
Roma, Galleria Borghese
2. Correggio
Venere e Cupido con un Satiro (Giove e Antiope), 1528
olio su tela
188,5×125,5 cm.
Parigi, Musée du Louvre
3. Correggio
Madonna Càmpori, 1518
olio su tavola
58×45 cm.
Modena, Galleria Estense